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Il TEEN COACHING è il MENTAL COACHING orientato agli adolescenti.
Si stratta di specifici protocolli di MIGLIORAMENTO PERSONALE, mirati e selettivi, che permettono il raggiungimento dei principali obiettivi che riguardano lo sviluppo e la maturazione degli adolescenti di oggi.
Il TEEN COACHING ed il MENTORING giovanile sono attività di sviluppo costituite da decine di percorsi che conducono l'adolescente verso l'acquisizione di specifiche abilità accompagnate sempre da un aumento della propria CONSAPEVOLEZZA.
Sempre più genitori si trovano nella condizione di dover motivare costantemente i propri figli, spingendoli verso una maturità maggiore, spesso però senza ottenere risultati incoraggianti, quando questi mostrano malcontento e disagio verso gli scopi, gli obiettivi e le sfide, che la società mette loro davanti.
Cosa si può fare per aiutare un giovane, di età compresa tra i 11 e i 20 anni, a comprendere le proprie abilità e i propri talenti?
Come aiutare un adolescente a trovare il proprio posto nella società?
Se il ragazzo è svogliato e manca di fiducia in se stesso, come fare per insegnargli a trovare maggiore piacere negli studi, nello sport e nelle relazioni sociali?
Basta affidarlo ad un Insegnante Privato? o ad un Tutor che lo aiuti a comprendere meglio le lezioni spiegate a scuola?
Secondo statistiche effettuate in questi anni, un italiano su 6 soffre abitualmente di APATIA, e sperimenta almeno ogni 10 giorni forti condizioni di ANERGIA e ABULIA.
Statistiche effettuate 10 anni fa mostravano un quadro già diverso, si parlava di condizione di APATIA, ANERGIA e ABULIA, solamente per 6 soggetti ogni 100.
In Europa sembra che 60 milioni di persone convivano abitualmente con questa limitante condizione esistenziale, che porta il soggetto ad agire come un automa, senza desideri e senza volontà; trascinato dagli eventi, il soggetto avverte dentro di sé una forte perdita di senso e di interesse per qualsiasi cosa lo circondi.
Sembra quindi che il moderno stile di vita faciliti la comparsa di questa condizione e se non compresa appieno e contrastata in tempo, giorno dopo giorno, diventa sempre più difficile uscirne.
APATIA deriva dal termine greco A-PATHEIN, (alfa privativa + pathein=emozioni), letteralmente "privo di pathos" cioè senza emozioni.
Origine etimologica simile per i termini ANERGIA, che significa mancanza di energia e ABULIA, mancanza di volontà (dal greco BOILÈ che significa appunto VOLONTÀ).
Uno dei compiti PRINCIPALI di un bravo MENTAL COACH è quello di aiutare i propri clienti a comprendere meglio le opportunità che hanno intorno a loro e a DIRADARE LE NEBBIE CHE OFFUSCANO IL CAMMINO.
Come avrai notato anche tu, nella tua vita, quando perdi il senso della tua direzione, anche la tua RESPONSABILITÀ, la tua LUNGIMIRANZA e la tua DETERMINAZIONE vengono meno, non le percepisci più come qualità SOTTO IL TUO DIRETTO CONTROLLO.
E come se in quelle circostanza mettessi in discussione persino l'averle mai davvero possedute.
Quando LE NEBBIE OFFUSCANO IL CAMMINO che vorresti percorrere, mille emozioni e mille pensieri ti assalgono: è giusto fare così? E se invece poi mi accade che non so come reagire a quell'evento? Forse dovrei invece prendere quell'altra strada, e magari attendere che le cose si sistemino da sole! Ma no! Dai, che poi che penseranno di me? No, forse dovrei comportarmi come dice lui, e forzarmi...Non so proprio che fare, è troppo complicato!
Quante volte ti è capitato di guardare con ammirazione un amico o un conoscente che mostrava sempre grande VOLONTÀ nel fare le cose che gli piacciono?
Quante volte ti è capitato di pensare <<quanto vorrei avere anche io quella capacità di poter raggiungere i miei obiettivi senza vacillare, senza perdermi in dubbi e ipotesi assurde>>?
Se ti è capitato almeno una volta di accorgerti di essere DISPERSIVO nelle tue AZIONI, di arrivare alla SCADENZA di un progetto SENZA AVER RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI PREFISSATI, allora leggere questo articolo potrà aiutarti a comprendere la SCIENZA DEL COMPORTAMENTO che sta dietro le tue azioni e MIGLIORARE L'EFFICACIA NELLA VITA. :-)
È uno Speaker, uno Youtuber e ormai anche un Web Influencer (si chiamano così tutte quelle persone che in seguito alla loro diffusa popolarità sui Social, possono influenzare le opinioni della massa che li segue), che sta diventando sempre più famoso nell'ambito del MIGLIORAMENTO PERSONALE e del Digital Marketing.
Riesce a postare su Youtube e sul suo canale Facebook addirittura un video al giorno, le sue tematiche spaziano dal Digital Marketing, appunto, al commentare libri di Crescita e Miglioramento Personale e intervistare i più importanti personaggi e imprenditori digitali come Zuckerberg, AntonyRobbins, SethGodin, e tanti altri.
Il 10 Dicembre del 2015, Montemagno pubblica sul suo canale Youtube un video, dal titolo "Tu sei il Migliore", e lo pubblicizza come sempre anche sul suo account Facebook ottenendo migliaia di like e condivisioni.
Cos'ha di tanto speciale quel video?
Prima di parlarne, te lo inserisco qui sotto, ti consiglio di vederlo prima di proseguire con la lettura dell'articolo :-)
Se effettui una ricerca su Google inserendo il termine "INCONSCIO", al primo posto ti comparirà il sito di WIKIPEDIA, che ti da come definizione: "insieme di tutte le attività mentali che non sono presenti alla coscienza di un individuo. In senso più specifico, rappresenta quella dimensione psichica contenente pensieri, emozioni, istinti, rappresentazioni, modelli comportamentali, spesso alla base dell'agire umano, ma di cui il soggetto non è consapevole".
Questa è più o meno la definizione che da circa 100 anni abbiamo di INCONSCIO: "una dimensione psichica che CONTIENE qualcosadi cui non siamo consapevoli".
Sono 100 anni che questo concetto viene passato inevitabilmente a tutti, lo trovi ripetuto sulla maggior parte degli articoli di psicologia, perché OVVIAMENTE viene insegnato nelle Università, lo trovi inserito nelle riviste e nei libri di motivazione e formazione.
La verità è che NESSUNO SA cosa sia l'inconscio, e quello che gli psicologi e i ricercatori in neurologia possono fare è solamente IPOTIZZARE modelli di funzionamento.
Esiste un METODO per DEFINIRE e RISOLVERE un problema che ci viene posto?
Spesso quando ci si trova di fronte ad una difficoltà si cerca subito una soluzione. Tuttavia in molti casi la soluzione, invece di eliminare il problema, lo tiene in vita o lo aggrava.
Per non incorrere in SOLUZIONI AFFRETTATE, non pertinenti o non efficaci, è bene soffermarsi sulla DEFINIZIONE DEL PROBLEMA: di che si tratta? È qualcosa che va bene, ma vogliamo migliorare? Il problema rappresenta un mio limite da superare? Un obiettivo da raggiungere? Oppure è una difficoltà da ridurre, un impedimento da rimuovere?
E ancora, è una difficoltà ricorrente, o si presenta solo in qualche caso?
Dipende da noi, dagli altri, dal sistema in cui ci troviamo ad agire?
Spesso le persone SI ASSEGNANO COMPITI come conseguenza di specifiche emozioni: SI ASSEGNANO COMPITI PER INVIDIA, o magari PER AMORE, o ancora come conseguenza del PROPRIO SENSO DEL DOVERE o per AUMENTARE IL PROPRIO PRESTIGIO AGLI OCCHI DEGLI ALTRI.
Il 2015 è appena finito e il nuovo anno si sta appena dispiegando davanti ai nostri occhi, portando quella ventata di freschezza e di nuovi propositi che rendono l'inizio di ogni nuovo anno un momento particolarmente magico da vivere.
Quando un nuovo anno inizia, porta sempre con sé nuove energie e le persone, almeno idealmente, si mettono nelle condizioni di rinnovare i propri propositi, i propri sforzi e impegno in ciò in cui credono.
Nuove sinergie si formano creando nuove consapevolezze e nuove abitudini di vita.
Ma se l'inizio del nuovo anno porta con sé nuove speranze, quello che accade verso la fine dell'anno è quasi sempre un rinvangare le cose brutte che ci sono accadute, e soprattutto ci vengono alla mente tutti quei bellissimi obiettivi che ci eravamo prefissati di raggiungere ad inizio anno e che non siamo riusciti ad ottenere.
Alla fine di ogni anno ascolto sempre più persone che si compiangono, spesso in famiglia, più spesso tra amici, raccontandosi tutto quello che NON SI È RIUSCITO A RAGGIUNGERE.
L'Essere Umano da sempre ha sentito la necessità di memorizzare nozioni e conoscenze al fine di poterle richiamare alla mente nel momento del bisogno.
Le TECNICHE DI MEMORIZZAZIONE, chiamate anche TECNICHE DI MEMORIA, sono state oggetto di studio fin dall'antica Grecia e trovano il massimo del compimento e della perfezione in quella che si chiama TECNICA DEL PALAZZO MENTALE.
Se le TECNICHE DI MEMORIA divengono (forse), oggi meno importanti, a causa dell'utilizzo di cellulari e harddisk portatili, che possono aiutarci nel memorizzare (e trasportare con noi), enormi quantità di informazioni, un tempo conoscere metodi e tecniche per poter organizzare tutta la conoscenza nel proprio cervello significava poter disporre di un potere che ti rendeva superiore a tutti gli altri.
Significava poter disporre di un archivio, una biblioteca mentale, perfettamente ordinata e organizzata, in cui poter depositare qualsiasi tipo di informazione: date storiche, formule matematiche o chimiche, parole straniere, nomi di persone, insomma qualsiasi tipo di informazione, e in un epoca in cui tutto veniva trasmesso oralmente significava davvero disporre di un'abilità non comune.
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