<<Non esiste genio che non abbia bisogno di lavorare su se stesso>>
Ciao e buon Mercoledì ?
Eccoci ritrovati per questo SECONDO APPUNTAMENTO in cui ti parlerò degli OSTACOLI e dei FRENI che quotidianamente si possono frapporre tra te e il raggiungimento dei tuoi OBIETTIVI.
Nella PRIMA PARTE di questo articolo, che ho pubblicato Mercoledì scorso, siamo partiti da una serie di domande molto importanti: come mai spesso accade che nonostante tutta la nostra forza e determinazione indirizzata a voler cambiare determinati aspetti di noi stessi e della nostra vita, nonostante i nostri sforzi e il nostro totale impegno, succede che rincappiamo nelle stesse azioni e comportamenti spesso autolesionistici, ripetitivi, che non fanno altro che demoralizzarci?
Perché nonostante ci focalizziamo e desideriamo raggiungere determinati obiettivi con tutto noi stessi, molto spesso non riusciamo realmente ad ingranare, finendo per rivivere le stesse giornate infruttuose e ci sentiamo intrappolati nella ruota del criceto?
Partiamo da un presupposto molto importante: se bastasse unicamente CREDERE CON TUTTE LE PROPRIE FORZE, come unico atto di VOLONTÀ, IN CIÒ CHE DESIDERI, per ottenerlo, allora a questo mondo non esisterebbe proprio il concetto di fallimento!
Tutti, indistintamente, sarebbero in grado di ottenere tutto ciò che desiderano.
Quindi dove sta la differenza tra chi riesce a raggiungere i propri obiettivi e chi non ci riesce?
Eliminando il fattore fortuna, che ovviamente esiste, ma che non possiamo prendere in considerazione ai fini di una ricerca seria, dobbiamo concentrarci sulle STRATEGIE che le persone in grado di raggiungere i propri obiettivi adottano e sanno portare avanti nel corso degli anni.
Abbiamo esaminato l'importanza che L'AMBIENTE, inteso come LUOGO FISICO in cui vivi, riveste sulla nostra psiche e di come esso influenzi attivamente i nostri STATI D'ANIMO a livello INCONSCIO.
Se hai letto l'articolo della settimana scorsa hai compreso come funzionano i nostri 5 SENSI e il loro ruolo nel creare legami tra EMOZIONI SPECIFICHE (e quindi anche frustrazioni), e PERCEZIONI SENSORIALI (anch'esse specifiche), che un dato ambiente ti suscita.
Inoltre abbiamo esaminato alcuni studi ed esperimenti neurologici che sono stati compiuti per evidenziare questo interessante fenomeno.
Non ti nascondo che in passato, tanti anni fa, quando ancora non studiavo COACHING e non mi interessavo ancora di CRESCITA PERSONALE e di MIGLIORAMENTO PERSONALE ho vissuto alcuni periodi brutti proprio di questo tipo.
Volevo raggiungere determinati obiettivi, pianificavo su un'agenda le cose che dovevo fare, giorno per giorno, ma poi quei giorni passavano e invece di agire come mi ero premeditato di fare, perdevo tempo, facevo altre cose del tutto inutili ai fini che mi ero proposto.
Penso che siano passati mesi interi, in cui le giornate le pianificavo nei minimi dettagli, ma poi alla fine di tutto quello che dovevo fare, ne realizzavo si e no un misero 10% ?
Dopo lunghi periodi di riflessioni e studi alla fine sono riuscito ad identificare tutti quei fattori che mi impedivano, nonostante la mia grande volontà, di agire concretamente nella direzione voluta.
Uno di questi fattori era proprio l'ambiente in cui mi trovavo.
C'erano troppi FATTORI RESTIMOLANTI attorno a me, che non facevano altro che ricordarmi emozioni del tutto incongruenti e fuori luogo rispetto alle emozioni potenzianti che avrei dovuto coltivare dentro di me in linea con gli obiettivi che volevo raggiungere.
Un FATTORE RESTIMOLANTE funziona un po' come la campanella nel famoso esperimento dei CANI DI PAVLOV, sebbene siamo Esseri Umani e quindi con una neurologia molto più complessa di quella canina, continuiamo a reagire a BASSO LIVELLO esattamente come un qualsiasi animale.
Quello che accade è che l'ambiente in cui viviamo, agisce sul nostro INCONSCIO andando a RESTIMOLARE emozioni che abbiamo vissuto in passato e che facevano parte di contesti emotivi del tutto differenti, ma poiché continuiamo a vivere nello stesso ambiente, ciò che vediamo continua ad attivare dentro di noi quelle stesse ataviche emozioni.
I cani di Pavlov avevano associato la comparsa del cibo al suono di una campanella, quando la campanella suonava iniziavano a salivare pregustando l'arrivo del cibo.
Noi come Esseri Umani tendiamo ad associare a determinate CATENE SENSORIALI (stimoli visivi, sonori, olfattivi, ecc), le EMOZIONI CHE VIVIAMO PIÙ DI FREQUENTE mentre percepiamo quelle catene sensoriali.
Questo significa che tutte le volte che andrai a sederti su quella medesima sedia, su quel medesimo tavolo, guardando quei medesimi quadri appesi a quella stessa identica parete, IL TUO CERVELLO COMPLETERÀ L'OPERA INSERENDO LE EMOZIONI PIÙ IMPORTANTI CHE VIVEVI NEL TUO PASSATO associate a quel luogo, anche se sono di FRUSTRAZIONE, IMPOTENZA e DELUSIONE.
Per questo motivo è molto importante che il tuo luogo di lavoro, il luogo che rappresenta per te IL TUO TEMPIO DELLA PRODUTTIVITÀ, sia sempre associato a EMOZIONI POTENZIANTI, ad EMOZIONI DI SODDISFAZIONE E ORGOGLIO per il lavoro che svolgi.
STRATEGIA NUMERO DUE: LA MOTIVAZIONE INTRINSECA E LA MOTIVAZIONE ESTRINSECA
Quando aiuto le persone a migliorarsi, c'e un fattore comune che mi affascina ancora tantissimo, nonostante ormai lo conosca e lo sappia affrontare molto bene, la sua stessa esistenza nella mente delle persone mi risveglia sempre una grande meraviglia, sto parlando del fatto che spesso siamo attratti a parole da determinate convinzioni, ma poi il nostro corpo, che difficilmente sa mentire, inequivocabilmente agisce in modo diverso da quello che ci aspettiamo e ci fa comprendere quello che realmente vogliamo.
Prendiamo per esempio una persona che dice a se stessa di amare lo sport, di comprendere quando sia importante per la salute e che vuole sicuramente iscriversi in palestra per iniziare a sviluppare agilità, resistenza e magari perdere peso.
Lei lo sa perfettamente ciò che deve fare, ha anche scelto la palestra dove si iscriverà.
Però poi passano mesi e nonostante sappia esattamente tutto questo, la mattina il suo corpo la spingerà verso altre mete, la sua mente comincerà a ricordarle l'elenco infinito di amiche che non sente da quando era alle scuole elementari, e lei, questa persona, comincerà a fare telefonate per riprendere vecchi rapporti con persone che neanche si ricorda più...e le giornate passano.
Il giorno dopo il suo corpo (e la sua mente), gli farà venire voglia di passare in edicola e abbonarsi a quella rivista che le ha ricordato da quanto tempo volesse diventare pittrice.
Comincerà ad accumulare pennelli, vaschette, numeri su numeri di quella rivista, e le giornate passano.
Così, giorno dopo giorno, distrazioni, eventi improvvisi e "fortuiti", malattie ed allergie improvvise, qualsiasi cosa diventa un alibi per la mente per non andare a fare proprio quell'unica cosa utile che la persona asseriva di voler e dover fare.
<<...ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.>>
(Antoine de Saint-Exupéry)
La STRATEGIA NUMERO DUE è che il tuo corpo è come una bussola, tende naturalmente ad andare la dove prova maggior piacere e tenderà ad allontanarsi da ciò che teme possa procurargli fastidi e disagi.
Se vedi che una cosa che ti sei deciso di fare, finisci sempre per rimandarla, chiediti se davvero quell'OBIETTIVO CONTIENE ELEMENTI DI PIACERE.
Se la tua mente non ha ben chiaro quali elementi di piacere potrà ottenere facendo quella scelta, farà al contrario di tutto per rimandarla!
Quando una cosa che vogliamo ottenere contiene elementi di piacere per noi chiari e cristallini, la nostra mente appena si sveglierà al mattino, sarà naturalmente portata a condurci la dove quel piacere verrà soddisfatto.
È una regola tanto semplice quando potentissima.
SE UN OBIETTIVO TI STIMOLA PIACERE, SARAI PORTATO AUTOMATICAMENTE A RAGGIUNGERLO.
Questa si chiama MOTIVAZIONE INTRINSECA DI UN OBIETTIVO.
Quando invece per ottenere una cosa, dobbiamo farci convincere da altre persone circa la sua utilità, quando facciamo una cosa più per accontentare altre persone che noi stessi, stiamo facendo leva su quella che si chiama MOTIVAZIONE ESTRINSECA.
La MOTIVAZIONE ESTRINSECA è quella che ti fa muovere quando agisci dedicando i tuoi sforzi al piacere di un'altra persona.
Ovviamente se vuoi far felice un'altra persona, questo immagino ti dia piacere.
Ma non sarà mai un piacere come quello del primo tipo.
È un PIACERE DERIVATO.
Quando vuoi dedicare i tuoi obiettivi ad un'altra persona che non sei tu, in maniera diretta, la motivazione sarà sempre meno forte, e meno interesse emozionale c'è fra te e quella persona e e meno sarà forte la tua motivazione (ovviamente).
La cosa migliore, come puoi intuire, sarebbe ALLINEARE LE DUE MOTIVAZIONI cercando di raggiungere obiettivi che godano SIA DI UNA MOTIVAZIONE INTRINSECA CHE DI UNA MOTIVAZIONE ESTRINSECA.
Per questo quando aiuto i miei Clienti a raggiungere i loro obiettivi, come prima cosa gli fornisco degli strumenti utili a fare chiarezza dentro di loro, magari impegniamo diverso tempo in studio per CREARE CONSAPEVOLEZZA, perché non sempre è facile capire se quello che desideriamo, lo desideriamo REALMENTE per noi stessi e per la nostra felicità o magari lo abbiamo iniziato a desiderare per fare felice qualcun'altro (i nostri genitori ad esempio, o il nostro partner, ecc).
Qui LA CONSAPEVOLEZZA È UN PROCESSO FONDAMENTALE.
Una volta compreso che tipo di MOTIVAZIONE stiamo utilizzando, cerco sempre di aiutare il mio Cliente ad AFFIANCARE ANCHE IL SECONDO TIPO DI MOTIVAZIONE.
Come diceva Antoine de Saint-Exupéry, anche il lavoro più arduo può essere amato quando scorgi in esso quel piacere più vasto e più ampio che lo ingloba.
E allora, quando la tua mente avrà IMPARATO ad AMARE PROFONDAMENTE quel piacere più vasto, non potrà fare a meno di metterti nelle condizioni migliori per raggiungerlo.
LA STORIA DEI TRE MURATORI
È una delle mie storie di saggezza preferite ?
È la storia di tre muratori che nel medioevo lavoravano allo costruzione di una imponente cattedrale francese.
La storia racconta che stavano lavorando duramente, sotto il sole caldo, quando arrivò un visitatore e gli chiese cosa stessero facendo.
Il primo muratore, concentrato nel compiere il proprio lavoro, con il sudore che gli scendeva dalla fronte, mormorò a denti stretti: “Sto tagliando questa pietra.”
Al che il visitatore incuriosito si avvicino al secondo muratore e gli porse la stessa domanda.
Il secondo muratore, anche se meno arrabbiato, rispose facendo un profondo sospiro: “Io sto costruendo un parapetto.”
Al che, spinto dalla propria curiosità, il visitatore non potè esimersi dal domandare la stessa cosa al terzo muratore.
Il terzo muratore, inaspettatamente, rispose con un viso radioso: “Io sto costruendo una bella cattedrale che glorificherà Dio nei secoli a venire.”
Lo stesso lavoro, tre visioni diverse. Uno si preoccupava del “qui e adesso”; l’altro con il “da qui in poi”; e l’ultimo con l’eternità.
Capisci adesso perché fin'ora non sei riuscito a raggiungere i tuoi obiettivi?
Capisci perché il tuo corpo ti faceva vivere giornate sempre uguali?
Non basta che tu ti "convinca" razionalmente che smettere di fumare faccia bene, non serve che tu "dia ragione" a chi ti dice che "dovresti proprio iniziare a fare sport", non serve che tu razionalmente sappia quanto sia utile che tu compia quel primo passo verso l'obiettivo che ti sei prefissato!
Serve che IL TUO CORPO VIVA DENTRO DI SÉ QUEL SENSO DI PIACERE ULTERIORE, TRASCENDENTALE, UNICO NEL SUO GENERE, in modo tale che dal mattino, appena apri gli occhi, non possa fare altro che FARTI DESIDERARE ARDENTEMENTE IL COMPLETAMENTO DI QUELLA MISSIONE.
Quando un OBIETTIVO VIENE INVESTITO DI QUESTO PIACERE TRASCENDENTALE diventa una vera e propria MISSIONE.
E allora non ci saranno distrazioni, impedimenti, social network o telefonate improvvise che tengano, TU DIVENTERAI COME UNA FRECCIA SCAGLIATA VERSO IL TUO OBIETTIVO.
Quando faccio comprendere tramite degli appositi esercizi, questa PROFONDA EMOZIONE ai miei Clienti, la loro faccia diventa un tripudio di emozioni: stupore, meraviglia, senso di pienezza, voglia di re-iniziare a vivere!
Questo è il meraviglioso compito di un Mental Coach!
Aiutare le persone a comprendere la forza che finora non avevano saputo vedere dentro se stessi.
C'è bisogno di grande umiltà e voglia di mettersi in gioco, di solito chi è molto sicuro di sé, sopratutto chi mostra saccenza e pregiudizi verso il mondo del COACHING e del MIGLIORAMENTO PERSONALE in genere, beh, difficilmente riesce a scoprire la forza insita dietro tale metodologia.
Ma se sei arrivato a leggere fino a questo punto, confido nel tuo POTERE PERSONALE e sono sicuro che hai compreso la grande forza di questa CONSAPEVOLEZZA.
Ti è mai capitato di scoprire quel PIACERE INTENSO e TRASCENDENTALE nel fare qualcosa?
Magari scoprendo un hobby o una passione spontanea o per raggiungere qualche tuo obiettivo particolare?
Mi piacerebbe che me ne parlassi nei commenti qui sotto ?
Spero che questo articolo ti sia piaciuto.
Ti saluto e ti aspetto Mercoledì prossimo qui su STUDIO M.E.P.E.C.!
Fabrizio F. Caragnano
Professional Mental Coach & NLP Certified Coach
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