
Buon Mercoledì,
questa settimana voglio parlarti della grande potenza che hanno i racconti di attivare o disattivare abilità, risorse e perfino intere capacità mentali, sull'Essere Umano.
Seguimi.
Fin da quando eri un bambino e ti hanno insegnato a leggere e scrivere, il mondo intorno a te ha cominciato ad acquisire un fascino immenso, ti ricordi quando, intorno ai tuoi 6-7 anni, leggevi e rileggevi le insegne dei negozi? Quando i tuoi occhi si fissavano curiosi su ogni scritta che notavi sui cartelloni pubblicitari? :-)
La tua giovane mente, avida di conoscenza, sapeva finalmente leggere tutti quegli strani segni che gli adulti padroneggiavano così bene.
Hai cominciato a dare "nomi alle cose" e ogni volta che notavi un oggetto di cui CONOSCEVI IL NOME, ti rivolgevi a tuo padre o a tua madre che erano lì con te e glielo gridavi: <<Papà, cagnolino!>>, oppure <<Mamma, aereo!>>.
Tuo padre, o tua madre, si affrettavano ad arricchire il tuo linguaggio, e magari ti dicevano prontamente: <<sì amore, si chiama "barboncino">> o ancora <<sì, hai visto l'aereo vola in cielo!>>.
In questo modo, giorno dopo giorno, la definizione degli oggetti intorno a te diventava sempre più tua...e le caratteristiche degli oggetti diventavano sempre più riconoscibili e distinguibili ai tuoi occhi, che ormai ne sapevano cogliere ogni differenza e sfumatura.
Avevi imparato a distinguere un barboncino magari da un cocker, e sapevi che esistono diversi tipi di aeroplani di vari colori che viaggiano nel mondo trasportando persone al loro interno.
Tutte le definizioni sulle cose che hai imparato e che ti sono state trasmesse sono RACCONTI...
Un racconto è una forma complessa di trasmissione di un'esperienza condivisibile, e già fino ad un centinaio di anni fa, quando non esistevano Internet, smartphone e neanche la televisione, il racconto rappresentava l'unico mezzo conosciuto dall'uomo per trasmettere un'esperienza che fosse il più possibile ricca di sensazione, emozioni, nozioni di carattere più scientifico o filosofico.
Il racconto è la forma più alta di comunicazione.
Quando raccontiamo ad un amico un viaggio che abbiamo fatto, quello che stiamo facendo è cercare di ATTIVARE IN LUI e fargli provare le stesse sensazioni, le stesse percezioni, le stesse emozioni che abbiamo provato noi.
In sostanza con i racconti, vorremmo permettere alla sua mente di rivivere quella nostra esatta esperienza, per condividerla interamente con lui che magari non ci ha potuto accompagnare.
Anticamente saper trasmettere una conoscenza tramite un racconto era un'abilità che andava studiata, compresa e trasmessa poiché non è affatto cosa scontata saper coinvolgere il prossimo.
Oggi, ce ne accorgiamo subito, quando ad esempio, conosciamo qualcuno che sa raccontare molto bene le barzellette, perché non basta ripetere a memoria la successione logica degli eventi; chi sa raccontare bene sa come coinvolgerti totalmente facendoti entrare nel paradosso che sta raccontando, sa come farti immaginare davvero la situazione assurda e grottesca che poi ti farà sfociare in una grande risata.
La gestualità, ad esempio, è fondamentale, come fondamentali sono il saper cambiare il tono di voce, il volume e magari anche saper imitare un dialetto diverso dal tuo.
Saper utilizzare un modo di raccontare che stimoli i cinque sensi, ecco, questo è davvero fondamentale in un racconto.

Facci caso, quando racconti una tua esperienza che ti ha entusiasmato,
quello che cerchi spontaneamente di fare è di descrivere OGNI PERCEZIONE SENSORIALE che ti ha colpito, ad esempio, potresti voler coinvolgere il tuo interlocutore spiegandogli che in quel ristorante thailandese c'erano dei profumi molto pungenti, aromatizzati, che ti hanno intrigato moltissimo e si fondevano con un buonissimo odore di salse agrodolci e carne arrostita, che i suoni della gente, il loro continuo brusìo era molto alto e ti costringeva ad alzare la voce per farti comprendere dal cameriere che oltretutto non parlava la tua lingua, in una buffa situazione che ti metteva un po' a disagio, ma che, insieme ai tuoi amici, ha reso tutto più divertente e speciale...
Vedi come a volte basta poco per rapire la nostra mente e farci volare sulle ali dell'immaginazione?
Divenire consapevoli della potenza dei racconti è veramente di fondamentale importanza per chi, come te, vuole compiere un cammino di EVOLUZIONE DEL PENSIERO, perché se ci pensi ti accorgi subito che la maggior parte dei racconti che sono dentro di te, ti sono arrivati da altre persone che te li hanno trasmessi esattamente come li hanno appresi a loro volta;spesso questi racconti non ci permettono di evolverci.
Il modo in cui un racconto viene trasmesso può INIBIRE LE NOSTRE CAPACITÀ MENTALI OPPURE POTENZIARLE PER PERMETTERCI DI ACCEDERE A RISORSE CHE NEANCHE PENSAVAMO DI POSSEDERE!
Il racconto più potente in questo senso è senz'altro l'AMORE!
Pensa a questo, sicuramente ti sarà capitato di essere stato invitato ad una festa in cui sapevi di poter incontrare quel ragazzo o quella ragazza che ti faceva battere il cuore a mille, che ti piaceva davvero tanto, ti ricordi a cosa pensavi mentre ti preparavi e eri sulla strada per raggiungere la festa?
Il solo "sapere" che vi sareste incontrati, che vi sareste guardati negli occhi, che vi sareste parlati, ti dava una carica incredibile, contavi i secondi e l'energia che avevi in corpo ti avrebbe permesso di raggiungere quella festa anche se ti fossi ammalato all'improvviso con un febbrone da cavallo...o magari eri più timido o timida, e invece a te l'effetto che quel racconto ti procurava era molto diverso, magari sapere che ti avrebbe anche solo notato ti bloccava, ti faceva sudare freddo, e sentivi vampate di calore che dal centro dello stomaco raggiungevano le tue guance, facendoti sentire come un peperone!
Stiamo parlando solamente di un racconto!
Qualcuno ti aveva detto che avresti incontrato quella determinata persona, ma l'incontro ancora non era avvenuto!
Magari una volta raggiunta la festa sei rimasto o rimasta delusa perché quella persona non era neanche presente.
Vedi la potenza di un racconto?
Un semplice suono proveniente dalla bocca di un tuo amico o di una tua amica ti diceva che alla festa avresti incontrato qualcuno e immediatamente una cascata di segnali ormonali ed elettrici ha scombussolato tutto il tuo corpo! ;-)
Ogni racconto può DISATTIVARE o INIBIRE alcune capacità della tua mente.
Se ad esempio ti viene detto che una cosa nessuno riesce a farla allora che QUALITÀ avrà il tuo IMPEGNO?
Secondo te, sapere che al mondo nessuno è riuscito a fare una determinata cosa, ti aiuterà a FOCALIZZARE le tue energie oppure tenderà a DEMOTIVARTI e quindi a DISPERDERE LE TUE ENERGIE?
ALBERT EINSTEIN una volta raccontò un aneddoto accaduto al giovane BLAISE PASCAL al primo anno universitario.
Pascal un giorno arrivò con molto ritardo ad una lezione di matematica, i suoi compagni avevano già abbandonato l'aula e il professore se ne era andato lasciando scritto sulla lavagna 3 problemi per gli alunni.
Pascal, ritenendo fossero gli esercizi lasciati da risolvere autonomamente, se li ricopiò diligentemente e cominciò a lavorarci fin da subito.
La settimana seguente Pascal portò i suoi risultati al professore, scusandosi perché era riuscito a risolverne solo 2 su 3.
Il professore rimase sbigottito: quelli non erano affatto 3 esercizi da fare per casa, ma erano la spiegazione che aveva dato agli alunni dei 3 dilemmi matematici irrisolvibili (a quei tempi), della matematica, ovvero: la quadratura del cerchio, la trisezione dell'angolo e la duplicazione dell'area del cubo.
Pascal, NON SAPENDO che erano considerati irrisolvibili, si impegnò con tutto sé stesso per risolverli e proprio grazie a lui la trisezione dell'angolo è oggi possibile utilizzando solamente RIGA E COMPASSO, infatti escogitò un metodo che da allora prese il suo nome, il METODO DELLA CHIOCCIOLA DI PASCAL: 1cRY3km
Einstein era solito raccontare questa storia per far notare che spesso: "tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché viene uno sprovveduto che non lo sa e la inventa"!
In medicina la potenza di un racconto è di fondamentale importanza per il paziente.
L'EFFETTO PLACEBO e il suo opposto, meno conosciuto, EFFETTO NOCEBO sono possibili proprio grazie al fatto che l'Essere Umano utilizza i racconti per attivare o disattivare capacità mentali che hanno una diretta conseguenza sul corpo fisico.
Quando ad un paziente si presenta un medico stimato e rispettato, la cui conoscenza non può essere messa in dubbio e gli viene da questi somministrato un medicinale, dicendo che è l'ultimo ritrovato della medicina e che grazie a quel farmaco il paziente guarirà sicuramente, questo racconto nella mente del paziente attiverà tutta una serie di meccanismi inconsci che produrranno tutte le condizioni chimiche all'interno del corpo necessarie per innescare il processo di guarigione, anche se quel "farmaco" poi si rivelerà essere solamente acqua zuccherata!
L'effetto Placebo è stato studiato avere un percentuale di successo altissima, che si aggira tra l'80% e l'85%, quasi comparabile con alcuni medicinali la cui utilità è stata chimicamente accertata!
L'effetto Nocebo, meno conosciuto, ma altrettanto diffuso e spesso drammatico si ha quando alcuni pazienti si ammalano davvero in seguito all'aver solo CREDUTO di essere ammalati.
Casi del genere si verificano molto più spesso di quanto si creda, ad esempio, alcuni pazienti cui era stata erroneamente consegnata una radiografia con diagnosi di tumore, e che non erano stati avvertiti in tempo dell'errore, hanno poi sviluppato veramente quel tumore, nonostante la vera radiografia, fatta in quelle medesime circostanze e successivamente ritrovata, dimostrasse che fossero completamente sani!
La situazione che si verifica più frequentemente è l'aggravarsi delle sintomatologie quando per ignoranza la persona crede di avere una malattia piuttosto che un'altra.
Casi del genere sono molto studiati nella letteratura medica.
Questa è la grande potenza del racconto!
La grande valenza emozionale che un racconto porta con sé è possibile solamente grazie al LINGUAGGIO.
Infatti bambini al di sotto dei 3 anni che non sanno ancora comprendere il linguaggio dei genitori non sono influenzati né dall'effetto Placebo né dall'effetto Nocebo; molti studi hanno dimostrato che appena il bambino arriva a comprendere il racconto legato al concetto di "medicina che guarisce" e di "alimento che ti fa stare male" può subire le suggestioni appropriate e da quel momento le sue reazioni biochimiche possono essere influenzate dai racconti che riceve dal mondo esterno.
Ovviamente non subiscono l'effetto Placebo e Nocebo neanche gli animali.
Anche in questo campo sono stati fatti moltissimi studi a riguardo.
Non comprendendo il linguaggio e soprattutto non potendo associare l'idea di medicina a quella di malattia, gli animali non possono auto-indursi alcun processo di guarigione.
Alcuni esperimenti hanno messo in luce negli animali un effetto diverso. Essendo ALTAMENTE CONDIZIONABILI, è stato dimostrato che sotto determinate condizioni risulta possibile INDURRE UNA SIMULAZIONE DI EFFETTO PLACEBO; è un meccanismo comunque molto diverso da quello che si riscontra nell'uomo che possiede invece un linguaggio ampio e articolato.
il processo di CONDIZIONAMENTO è un processo molto diverso dall'induzione SPONTANEA e INCONSCIA dell'effetto Placebo che ha bisogno di tutto un complesso TEATRO per poter sortire i suoi effetti (il medico dovendo trasmettere al paziente GRANDE SICUREZZA e AUTORITÀ, durante questi esperimenti, viene tenuto anch'egli all'oscuro del reale contenuto della medicina che prescrive, per questo motivo si utilizza sempre il metodo del DOPPIO CIECO).
In psicologia si sa bene che la maggior parte delle nostre fobie derivano dai racconti che abbiamo ricevuto in tenera età dai nostri genitori.
Le fobie spesso si ereditano proprio dai racconti che ci hanno "consegnato", e che come una staffetta, passano di generazione in generazione.
Quando un bambino o una bambina osserva sul volto della madre un'espressione di profondo disgusto per un ragno o un qualsiasi insetto, ecco che quella espressione con tutte le sue valenze emozionali, psichiche di allerta e di pericolo, vengono imitate e acquisiste così come sono, dalla mente del bambino, per una sorta di CONDIVISIONE DESIDERATA con il mondo degli adulti.
L'espressione di quella FOBIA, a tutti i livelli di comunicazione (linguaggio utilizzato, espressioni facciali, mimica e gestualità, emozioni, fino all'attivazione di specifici campi cerebrali), diviene MEZZO DI COMUNICAZIONE, DI CONDIVISIONE E SOPRATTUTTO MEZZO DI ACCETTAZIONE all'interno del mondo degli adulti.
Anche se OVVIAMENTE è un mezzo fortemente DISFUNZIONALE, il bambino IMITANDOLO DALL'ADULTO CHE LO ESPRIME lo prende per quello che è: "LO FA LA PERSONA CHE PER ME RAPPRESENTA IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEL MIO MONDO, IN CUI STO CRESCENDO, FORSE DOVREI FARLO ANCHE IO SE VOGLIO ESSERE COME LUI E AVERE LA SUA AUTORITÀ", in sintesi questo è quello che l'inconscio di un bambino si dice in un lampo di un millisecondo.
Solo successivamente avviene una ricostruzione RAZIONALE che tenta di includere MOTIVAZIONI APPARENTEMENTE LOGICHE (quell'insetto ha troppe zampe, è peloso, può mordere, è viscido, ecc...).
Ogni qual volta un racconto che ti viene fatto contiene PIACERE SENSORIALE, ENTUSIASMO, PRESENZA, APPAGAMENTO SPIRITUALE, quel racconto diventa per te DESIDERABILE e per forza di cose ATTIVERÀ IN TE TUTTA UNA SERIE DI ENERGIE, RISORSE CHE ANDRAI AD INVOCARE E RICHIAMARE al momento opportuno.
Ogni volta, invece, in cui un racconto ti trasmette DISGUSTO, FASTIDIO, ALLONTANAMENTO, DISAGIO esso sarà per te motivo di REPULSIONE e AVVERSIONE, ma ricorda, tutto questo INDIPENDENTEMENTE DAL REALE CONTENUTO DI QUELLA ESPERIENZA!
È SOLO IL RACCONTO AD INDURTI QUEL COMPORTAMENTO EMOTIVO, NON LA VERA COSA IN SÉ.
Quante volte dopo aver provato davvero quell'esperienza che temevi in modo cosi drammatico, ti sei accorto che eri perfettamente in grado di gestirla e anzi, hai scoperto che era anche piuttosto piacevole?
Gli ANTICHI GRECI E ROMANI conoscevano perfettamente il grande valore che avevano i racconti sulle genti e sui popoli.
Quando gli antichi romani volevano CANCELLARE UN DETERMINATO RACCONTO dalla mente di un popolo, attuavano il cosiddetto ABOLITIO NOMINIS o la più generica (e famigerata) DAMNATIO MEMORIAE: intere storie, statue, templi e luoghi venivano proibiti, rasi al suolo, aboliti, negati, per far sì che i racconti legati a quei determinati personaggi, luoghi o divinità venissero dimenticati, rimossi dalle menti di quelle genti.
Quanti racconti abbiamo perduto a causa della DAMNATIO MEMORIAE e che non si è più potuto recuperare!
Tutti gli Stati compiono continuamente ricerche per capire come INFLUENZARE le masse, MODIFICANDO DETERMINATI RACCONTI LEGATI AI TEMI DI ATTUALITÀ PIÙ DELICATI!

La definizione che può essere DIFFUSA alle masse di concetti complessi come MALATTIA, VECCHIAIA, MORTE oppure di EDUCAZIONE, AMORE, FAMIGLIA non sono nient'altro che RACCONTI PILOTATI IN MODO SPECIFICO.
In questi racconti INTERE PARTI DI REALTÀ VENGONO OMESSE, CANCELLATE, RIMOSSE volutamente e in qualche decennio se ne perde completamente CONSAPEVOLEZZA!
RICORDA: IL POTERE DI UN RACCONTO, PER L'ESSERE UMANO, È COSI GRANDE CHE GRAZIE AD ESSO È POSSIBILE ADDIRITTURA ATTIVARE E DISATTIVARE PARTI DEL TUO GENOMA!
Costruisciti i tuoi racconti in modo POTENZIANTE, BELLO, PIENO, ed essi ti guideranno accompagnandoti nella realizzazione del tuo IO.
Evita allo stesso tempo tutti quei racconti PATOLOGICI, ALLARMISTICI, SENSAZIONALISTICI, DRAMMATICI e FASTIDIOSI che hanno come unico scopo l'abbassamento del tuo TONO EMOZIONALE e il continuo LOGORIO delle tue RISORSE PERSONALI!
Spero che questo articolo ti abbia interessato :-)
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Alla prossima settimana
Fabrizio F. Caragnano
Professional Mental Coach
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