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Esiste un METODO per DEFINIRE e RISOLVERE un problema che ci viene posto?
Spesso quando ci si trova di fronte ad una difficoltà si cerca subito una soluzione. Tuttavia in molti casi la soluzione, invece di eliminare il problema, lo tiene in vita o lo aggrava.
Per non incorrere in SOLUZIONI AFFRETTATE, non pertinenti o non efficaci, è bene soffermarsi sulla DEFINIZIONE DEL PROBLEMA: di che si tratta? È qualcosa che va bene, ma vogliamo migliorare? Il problema rappresenta un mio limite da superare? Un obiettivo da raggiungere? Oppure è una difficoltà da ridurre, un impedimento da rimuovere?
E ancora, è una difficoltà ricorrente, o si presenta solo in qualche caso?
Dipende da noi, dagli altri, dal sistema in cui ci troviamo ad agire?
 
Spesso le persone SI ASSEGNANO COMPITI come conseguenza di specifiche emozioni: SI ASSEGNANO COMPITI PER INVIDIA, o magari PER AMORE, o ancora come conseguenza del PROPRIO SENSO DEL DOVERE o per AUMENTARE IL PROPRIO PRESTIGIO AGLI OCCHI DEGLI ALTRI.

Questa settimana voglio proporti un articolo in risposta ad un interessantissimo articolo pubblicato la settimana scorsa da Andrea Giuliodori sul suo sito EFFICACEMENTE. :-)
L'articolo trattava un tema che secondo me è molto importante all'interno del MIGLIORAMENTO PERSONALE.
Giuliodori, che da tanti anni segue il mondo del Miglioramento Personale, si è chiesto come mai alcuni Coach e Formatori importanti spingano spesso le persone a "non accontentarsi mai" nella vita, a "spingersi oltre" e poi al contempo nei loro corsi e nei loro insegnamenti spingano anche a "valorizzare il presente", "ringraziare quel poco che già hai".
Non sono due insegnamenti contraddittori?
Non spingono forse a perseguire due atteggiamenti mentali opposti?

L'altro giorno sono stato testimone in prima persona di un dialogo avvenuto fra un ragazzo e una ragazza, seduti vicino a me in un locale, intenti a bere a chiacchierare sulle loro vite.
Il ragazzo che chiameremo fantasiosamente Paolo era visibilmente abbattuto e per quel poco che sono riuscito a comprendere, la ragazza seduta vicino a lui, che chiameremo Luisa, gli stava dando dei consigli.
Paolo ad un certo punto sbotta e comincia a dire a Luisa che all'università non riesce a dare esami, e che nel frattempo in famiglia litiga sempre con la madre perché secondo lui la madre non perde occasione per criticarlo e per sminuirlo agli occhi del fratello più grande già laureato.
Luisa lo ascolta e alla fine sento che gli consiglia di provare ad andare da uno psicologo o da una persona che potesse ascoltarlo e aiutarlo nei suoi problemi.
A questo punto Paolo si arrabbia anche con lei e gli risponde che dagli psicologi ci vanno le persone che presentano disturbi mentali.
Stando seduto vicino a loro, ascolto questa affermazione e penso tra me e me che dialoghi come questi sono abbastanza comuni.

compulsione
Sai che ogni tuo comportamento è frutto delle induzioni che hai creato per te stesso attraverso il tuo inconscio?
Fin da quando siamo piccoli, le emozioni che leghiamo ai nostri gesti, unite alle aspettative che poi colleghiamo a quelle emozioni, creano delle potenti induzioni che nel corso della vita rafforziamo giorno dopo giorno, fino a scolpirle nel nostro inconscio.
 
<<SE VUOI CAMBIARE QUALCOSA NELLA VITA, ALLORA QUALCOSA DEVE CAMBIARE!>>
                                                                                            Debora Conti (Mental Coach)
 
Torna un attimo bambino/a, adesso, hai 5 o 6 anni, e giocando da solo in campagna, ti ritrovi un grosso ragno peloso vicino.
Non ne hai paura e non ti crea nessun senso di ribrezzo, sei ancora bambino/a e cose del genere semmai ti procurano un senso di curiosità.
Ecco che ti viene a prendere tua nonna o tua mamma o qualche altro tuo parente, e, alla vista di quel ragno, ecco che IMPROVVISAMENTE GRIDA, SI ALLARMA, e tu noti una SMORFIA DI PROFONDO DISGUSTO MISTO A TERRORE che si dipinge sulla sua faccia.
Le tue orecchie ascoltano delle frasi, magari qualcosa del tipo: <<oddio! che schifo!, vieni via da li!, che ragno disgustoso!>>
Ti spaventi anche tu, e quella persona in quel momento mostra delle emozioni che non dovrebbero esserci, entra in uno stato mentale alterato che ha come effetto l'indurti anche in te un senso di instabilità emotiva, sei ancora troppo piccolo o troppo piccola per prendere le distanze da simili comportamenti e quello che invece fai, inconsciamente, è immedesimarti.
 
Quella persona, adulta, che magari in altri contesti ha rappresentato, per te, un punto di riferimento, in quel momento crea un collegamento nella tua giovane mente: alla vista del ragno si collega un senso di allerta e di disgusto, ASSOLUTAMENTE INGIUSTIFICATO! (A proposito, sai che i ragni sono fra gli animali più fifoni in assoluto? Si spaventano moltissimo per qualsiasi essere che percepiscono appena più grande di loro, pensa che strizza che gli procuri ogni volta che ti avvicini a loro..molti se la fanno letteralmente sotto! :-) )

ancora_potenzianteQuesta settimana ti parlerò di un argomento che da diversi mesi mi è stato chiesto di trattare in maniera più estesa.
Come avrai capito dal titolo oggi ti parlerò dell'importanza delle "ancore": cosa sono e come agiscono continuamente nella tua vita.
Conoscendone il meccanismo, potrai sfruttarne pienamente il loro potenziale per ampliare la tua consapevolezza e utilizzare i tuoi STATI D'ANIMO e le tue EMOZIONI come vere e proprie RISORSE anziché, come spesso accade, degli stati che ti "sopraggiungono" nei momenti più disparati e che spesso non sai come gestire.
 
L'esempio classico che viene fatto e che ti farà comprendere immediatamente in cosa consistono le ancore è quello della musica.
Ti sarà infatti sicuramente capitato di ascoltare, magari senza volerlo perché eri in un locale o eri alla guida della tua auto, una musica o una canzone alla radio che ti ha immediatamente fatto ricordare una ben precisa estate di 10 o 20 anni fa, magari era un'estate in cui eri particolarmente felice oppure perché ti ha ricordato un vecchio grande amore adolescenziale.
Sei li che guidi e in un momento, il solo ascoltare alla radio una canzone, questa ti catapulta indietro nel tempo e dalla tua mente fuoriescono una valanga di ricordi, ricordi che a loro volta portano con sé vecchie emozioni e magari anche qualche piccola lacrima...:-)
 
Cosa è accaduto nella tua mente?
 
Dentro di noi sono sepolte ma mai cancellate, tutte le emozioni forti che abbiamo vissuto nella nostra vita.
Anche se a comando ti sembrerà impossibile poter accedere a questo vastissimo mondo di ricordi emotivi, ti assicuro che tutto ciò che hai emotivamente vissuto in maniera significativa si trova all'interno di te.
Ad ognuno di queste emozioni significative sono associate, puoi immaginarla come una fitta rete, tutta una serie di stimoli sensoriali, uditivi, visivi, olfattivi, gustativi e tattili che il tuo cervello ha vissuto quando hai provato quel determinato flusso emotivo.

career coachBuon 1° Aprile a tutti :-)
Iniziamo un bel Mercoledì di primavera con la seconda e ultima parte della nostra RICETTA DEL SUCCESSO!
Stiamo percorrendo insieme IL CICLO DEL SUCCESSO e nello scorso articolo abbiamo compreso I PRIMI DUE ELEMENTI: le CONVINZIONI POTENZIANTI e i COMPORTAMENTI POTENZIANTI.
 
Leggendo l'articolo della settimana scorsa (se non lo hai ancora letto, LEGGILO SUBITO PRIMA DI CONTINUARE: LINK DIRETTO), hai compreso come nella vita ogni tua scelta e ogni tua azione, anche la più insignificante, ha origine da una CREDENZA o CONVINZIONE.
Queste CONVINZIONI derivano da 4 verbi di "potere":
  1. POTER FARE
  2. POTER OTTENERE
  3. POTER IMPARARE
  4. POTER ESSERE
FARE, OTTENERE, IMPARARE, ESSERE, sono i 4 ingredienti di base che miscelati assieme formano il racconti di te stesso, cioè ciò che TU PENSI DI MERITARE nella vita.
In base a ciò che tu pensi di meritare nella vita, ti lancerai in progetti o avventure oppure ne EVITERAI ALTRE.
 
PENSACI...

Il solo fatto che tu possa DECIDERE di andare a comprare il pane al fornaio sotto casa avviene perché tu SAI DI POTERLO FARE, invece il motivo per cui oggi scegli di NON andare a fare SNOWBOARD sulla neve, molto probabilmente è perché sei convinto/a di NON SAPERLO FARE e molto probabilmente CREDI ANCHE DI NON POTERLO IMPARARE.

Quante volte nella vita hai desiderato raggiungere una certa posizione sociale o hai cercato di conquistarti una posizione di rilievo nel tuo settore lavorativo e nonostante i tuoi continui sforzi, non ci sei riuscito?
 
Non penso ci sia bisogno che ti prenda come esempi sempre e solo la posizione sociale o la carriera.
 
Quante volte hai desiderato imparare a fare così bene quelle cose in cui eccelle quel tuo collega o quel tuo personaggio preferito?
Saper fare quelle cose in modo così professionale?
Sicuramente ti sarai chiesto quanto sarebbe bello se potesse esistere al mondo una RICETTA per diventare il NUMERO UNO in qualsiasi campo o settore della tua vita?
Magari ECCELLERE così tanto da poter essere considerato da tutti quelli che ti conoscono, un ESPERTO DI PRIMA LINEA?
Sarebbe bello se esistesse una RICETTA del genere vero?
 
Ebbene, devo CONFESSARTI CHE UNA RICETTA DEL GENERE ESISTE! :-)
Non solo esiste, ma TUTTI GLI INGREDIENTI NECESSARI SONO NELLE TUE MANI!
 
Già, perché ora che ti spiegherò in cosa consiste questa ricetta, COMPRENDERAI che ogni elemento, ogni ingrediente, ogni aspetto necessario per accrescere LE TUE COMPETENZE IN MODO ESPONENZIALE sono state da sempre tutte PRESENTI IN TE.
L'unico problema è che queste RISORSE essendo in stato LATENTE non le hai mai potute sfruttare appieno perché non ne sei mai stato a conoscenza, nessuno da piccoli ci ha ALLENATO all'ECCELLENZA.
In realtà non lo fanno proprio da nessuna parte! Non allenano all'eccellenza neanche nelle università di HARVARD o ad OXFORD.
Quindi non disperare se finora non sei riuscito a sfruttare appieno le tue risorse.
Quello che è accaduto è che nel tempo le hai COPERTE con mille insicurezze, mille DIALOGHI INTERNI DEPOTENZIANTI, a volte le copriamo anche CONCEDENDOCI CONTINUAMENTE PICCOLI E GRANDI CAPRICCI.
 

Maria: <<Ciao Carla come stai? Ti vedo un pochino abbattuta...>>
Carla: <<Buongiorno Maria, purtroppo sono mesi che mi sento uno straccio!>>
Maria: <<Humm...mi dispiace tantissimo, ti va di raccontarmi?>>
Carla: <<Certo, almeno se ti va potrai darmi un consiglio. A lavoro sta andando tutto storto, ogni mattina mi sveglio stanca! È come se tutte le mattine fossero uguali, senza senso per me, sento un vuoto dentro e anche verso i miei colleghi, alcuni non li sopporto più! NON RIESCO PIÙ A RAGGIUNGERE I MIEI OBBIETTIVI>>
Maria: <<Ma da cosa dipende questo tuo stato d'animo? Quando è iniziato?>>
Carla: <<Guarda Maria, non lo capisco neanche io, ho avuto dei litigi con dei colleghi per via di alcuni questioni organizzative in ufficio, hanno tentato di scavalcare le mie indicazioni, ma a parte questo, niente di più...>>
Maria: <<E a casa, con tuo marito? Lui che dice?>>
Carla: <<Lui dice che devo metterci più passione in quello che faccio...ma sono consigli inutili, lui non capisce la situazione, è proprio perché ci metto passione in ciò che faccio che sto male! HO I MIEI OBBIETTIVI NELLA VITA, ma il mio impegno non viene mai riconosciuto! E poi sembra sempre che il dirigente si in procinto di tagliare via personale, sembra che debba licenziare qualcuno ogni mese per via dei tagli che l'azienda impone! E sono sicura che ha già pensato a me! La prossima di cui farà a meno sarò io...melo sento...non sono ben voluta neanche dai colleghi...c'è un'aria pesante in ufficio...alta tensione...e mio marito queste cose non le capisce proprio! Sarà che sono 6 anni che siamo sposati, nulla è più come prima, solo routine! Non mi porta fuori a cena che saranno secoli! Vorrei tanto che il nostro matrimonio RAGGIUNGESSE LIVELLI DI COMPLICITÀ MAGGIORI...mi sento così frustrata!>>

growQuesta settimana ritorneremo a trattare un tema molto caro a chi come te studia per diventare Coach, ma soprattutto interesserà tutte quelle persone come te che, studiando Miglioramento Personale, cercano di destreggiarsi fra i diversi metodi di "Messa a punto degli Obbiettivi".
 
Eh sì, perché il primo passo necessario per ottenere qualcosa è proprio il modo in cui fissi i tuoi obbiettivi!
 
Di solito, scegli ciò che vuoi raggiungere in base al capriccio del momento?
Oppure consideri ciascuna opzione pensando alle REALI risorse in tuo possesso nel momento della vita in cui ti trovi?
Progetti tutto il percorso per raggiungere il tuo risultato desiderato?
Oppure compi azioni casuali, PIÙ O MENO, indirizzate verso il tuo obbiettivo?
 
Chi si occupa di Coaching sà bene quanto sia importante LA VISUALIZZAZIONE passo passo, di ogni step in cui decidiamo di suddividere le azioni per raggiungere i nostri obbiettivi.
Ma senza un modello chiaro che ci permetta una chiara RAPPRESENTAZIONE, spesso neanche il progettare le vacanze estive diventa fattibile :-)
 
Il 21 Maggio 2014 mi sono occupato di trattare per la prima volta l'argomento dei FRAMEWORK nell'ARTICOLO "INTRODUZIONE AI FRAMEWORK: COME DEFINIRE OBIETTIVI DI SUCCESSO", se non lo hai letto fallo subito: LINK DIRETTO.
In quella occasione ho analizzato il Framework S.M.A.R.T., utilissimo per la FORMULAZIONE STRATEGICA DEGLI OBBIETTIVI, ma la DEFINIZIONE di un obbiettivo è solo il primissimo passo, una volta BEN  FORMULATO bisogna che la persona comprenda COSA è necessario fare per raggiungerlo.
 
Ebbene in poche parole un FRAMEWORK (o "Modello") è un insieme di passi semplici, standardizzati, ma di ALTO VALORE STRATEGICO, utilissimi per definire il PROCEDIMENTO o PROCESSO, di CRESCITA e RAGGIUNGIMENTO DEI PROPRI OBBIETTIVI.
 
Il Framework che analizzeremo oggi è il famosissimo MODELLO G.R.O.W.  ("crescita").

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