Nessuna specie vivente mostra una complessità dimensionale come quella che si può riscontrare negli Esseri Umani.
La complessità nell' Essere Umano si riscontra in ogni attività che svolge. Possiamo analizzare la sua anatomia funzionale: tutti gli organi mostrano molteplici funzioni a tutti i livelli, oltre ad essere deputati a svolgere funzioni specifiche, sono tutti in comunicazione tra loro tramite una fitta rete di segnali chimico-elettrici e ormonali che permettono veloci feedback organici in modo tale che ciascun organo sia al corrente dello stato di salute di tutti gli altri.
La complessa rete sanguigna trasporta continuamente non soltanto sostanze nutritive, ma veri e propri messaggeri chimici che in pochi istanti possono raggiungere ogni singola cellula del nostro corpo, anche quella più interna o più distante dal cuore.
Tutti i tessuti poi sono innervati da una complessa e fittissima rete di assoni e dendriti che permettono ai segnali elettrici di spostarsi ad una velocità elevatissima e imporre comandi specifici ad ogni cellula.
Le cellule nervose sono le uniche cellule del corpo umano che NON MUOIONO MAI, e pertanto non vengono mai sostituite da altre cellule più giovani, come invece accade per qualsiasi altra cellula del nostro corpo.
Ogni movimento, ogni contrazione, ogni gesto che compiamo ci è permesso dall'invio di segnali elettrici e chimici che partendo dal cervello raggiungono i singoli muscoli, anche i più piccoli, in un istante. Tutto questo viene memorizzato nelle cellule nervose, così che, come ben sanno gli sportivi, ogni gesto se ripetuto più volte migliora la sua qualità: diventa più rapido, più preciso e sempre più fluido, coordinato.
Per rimanere in ambito sportivo, chi pratica golf sa bene che lo "swing" della mazza, movimento così semplice, richiede una coordinazione non da poco, essendo coinvolti TUTTI i muscoli che permettono la rotazione della schiena, del bacino, delle spalle, del collo e infine delle braccia e delle gambe, diventando una complessa catena cinetica che rende un campione tale quando è ben armonizzata e coordinata.
Eppure stiamo parlando di un singolo movimento, esistono sport e attività molto più complesse.
Questa complessità poi la riscontriamo in tutte le altre "dimensioni" dell'Essere Umano, basti pensare alla memoria, al pensiero e a tutte le funzioni che vengono attivate nel nostro cervello anche solo quando ascoltiamo un notiziario o quando qualcuno ci chiede di memorizzare il suo nome.
La gamma emotiva dell'Essere Umano è molto più estesa di qualsiasi altro organismo umano.
Sono state riconosciute fino a 64 sfumature emotive che ogni Essere Umano è CULTURALMENTE in grado di provare, riconoscere e distinguere separatamente quando le prova o quando gli vengono raccontate da un'altra persona.
Ho illustrato il tema della Gamma Emozionale nell'articolo del 28 Gennaio 2015 "IL TONO EMOZIONALE: UN SISTEMA PER COMPRENDERE NOI STESSI". Se non lo hai ancora letto, ti può essere sicuramente utile farlo adesso: LINK DIRETTO.
In quella sede ho pubblicato la Scala del Tono Emozionale Ridotta, composta da appena 16 Emozioni culturalmente riconosciute, ma l'Essere Umano è in grado di provare migliaia di singole emozioni che hanno durata di appena pochi secondi, alle quali non siamo in grado di dare un "nome" specifico, poiché la durata è eccessivamente breve e le differenze "chimiche" veramente minime.
Ogni singolo organo prova migliaia di "emozioni" ogni ora, senza che la nostra mente conscia sia in grado di accorgersene, milioni di emozioni al giorno. Ormoni, sangue, bioelettricità, enzimi, liquidi interstiziali, variazioni biomagnetiche, sono tutti fattori che costantemente concorrono a rendere possibile la comunicazione fra le cellule del nostro corpo, dando luogo ad una meravigliosa e complessissima orchestra di dati che si intrecciano costantemente fra loro, organizzandosi in "cluster" di informazioni che vengono decodificati istante per istante dal cervello, in grado di fornirgli una mappa dettagliata di tutto ciò che accade nel corpo, a tutti i livelli di analisi.
L'uomo spesso si dimentica di essere portatore di questa meravigliosa "complessità" e anzi, sembra faccia di tutto per semplificare dove può "tagliando via" dalla propria coscienza intere parti di sè, come se non volesse "sentirle addosso".
I nostri pensieri sono continuamente influenzati da questa incredibile ricchezza di informazioni, ma l'Essere Umano credendo di "coincidere" con il proprio pensiero, non si accorge mai se un pensiero si depotenzia col tempo oppure no.
Quando i cambiamenti sono così minimi e sopratutto DISPERSI in un mare così vasto di altri elementi, NON SIAMO IN GRADO DI ACCORGERCI QUANDO PERDIAMO POTENZA DI PENSIERO.
È stato studiato che PROPRIO QUESTA ENORME COMPLESSITÀ HA PERMESSO AL GENERE UMANO DI SVILUPPARE LA SUA GRANDE CAPACITÀ DI ADATTAMENTO.
Se non avesse tutti questi meccanismi di retroazione, in cui ogni parametro biochimico concorre a "tamponare" e "correggere" l'informazione finale, non sarebbe stato possibile per l'Essere Umano colonizzare ogni angolo di questo pianeta, non gli sarebbe stato possibile l'adattamento sia in climi così freddi come quelli Siberiani o tanto caldi come quelli in cui vivono i beduini del Sahara.
Culturalmente siamo indotti a pensare che NOI SIAMO IL NOSTRO PENSIERO!
CI HANNO RIPETUTO CHE IL NOSTRO IO COINCIDE CON IL NOSTRO PENSIERO.
Da Cartesio e il suo noto "Cogito Ergo Sum" ai vari filosofi esistenzialisti per arrivare alle dottrine psicoanalitiche, ci hanno sempre indotto a credere che il semplice pensare (come attività quantitativa) COINCIDA con il nostro ESSERE.
Quello che in realtà OGGI possiamo affermare con assoluta certezza è che il nostro IO è costituito da una "nube" non omogenea di informazioni diverse, INFORMAZIONI QUALITATIVE!
SIAMO MOLTEPLICI!
COSTITUITI DA DIFFERENTI PIANI DI ANALISI DIMENSIONALI CHE INTERAGENDO CI DE-FINISCONO IN QUANTO INDIVIDUI UNICI.
L'Essere Umano è un organismo molteplice il cui IO non si può sovrapporre semplicemente con l'attività del suo pensare, né è LIMITATO dagli stessi limiti che invece ha il PENSIERO.
Per quanto possa sembrare per molti una affermazione "strana", non sto realmente dicendo nulla di nuovo!
Le moderne psicologie e neuroscienze hanno più volte riscontrato fenomeni riconducibili al nostro IO che però vanno oltre la COSCIENZA PENSANTE dell'individuo.
Certo, spesso sono fenomeni incostanti, fenomeni persino rari, ma sempre più frequenti e sempre meglio osservabili grazie ai nuovi paradigmi e ai nuovi modelli di analisi.
Quando priviamo un Essere Umano di alcuni elementi che facevano parte della sua vita, subito scattano meccanismi di adattamento al nuovo contesto ambientale. Se restringiamo di mezzo metro quadrato la sua casa ogni mese, lentamente la persona si adatta al nuovo spazio disponibile, riorganizza le sue cose, e più i cambiamenti sono impercettibili, meno la nostra coscienza se ne rende conto perché TUTTO IL SISTEMA PERCETTIVO SI ADATTA DINAMICAMENTE AL NUOVO AMBIENTE RIORGANIZZANDO TUTTI PARAMETRI VITALI.
Se rendiamo la nostra abitazione SEMPRE MENO LUMINOSA, pian piano l'individuo si abitua, i suoi occhi si adattano e il cervello processa le nuove informazioni apportando tutta una serie di operazioni correttive.
Stessa cosa avviene per quasi tutti i parametri dimensionali.Temperatura, luce, spazio di vita, odori, sensazioni tattili, gusto, cibi, mineralizzazione dell'acqua, presenza o meno di sostanze tossiche.
SE LE VARIAZIONI SONO MINIME, ESSE NON HANNO LA FORZA DI PRODURRE UNO SHOCK PERCETTIVO, QUINDI IL CERVELLO AVRÀ TUTTO IL TEMPO NECESSARIO AD ADATTARE I MOLTEPLICI PARAMETRI INTERNI PER CONSENTIRE LA SOPRAVVIVENZA DELL'INDIVIDUO.
ED IL TUTTO IN MANIERA ASSOLUTAMENTE INCONSCIA!
Conoscete il Principio dell'Aragosta?
L'aragosta, avendo il carapace che la protegge, ed essendo molto spesso, non è in grado di percepire le differenze di temperatura intorno a sé, a meno che gli sbalzi non siano veramente enormi.Infatti il carapace dell'aragosta è privo di recettori sensoriali, sopratutto non ha quelli della temperatura.
Per questo motivo se andate in pescheria, potrete vedere che le aragoste si continuano a muovere anche se sono fuori dall'acqua e a temperature molto alte (per noi), fino addirittura a 4 giorni dopo essere state pescate.
Quando l'aragosta viene messa in pentola, se il riscaldamento dell'acqua avviene lentamente, non è in grado di percepire la lessatura.
In pratica l'aragosta raggiunge tranquillamente la temperatura di 60-70 gradi e il carapace NON LE INVIA ALCUNA INFORMAZIONE riguardo al fatto che all'esterno l'acqua sia così calda!
La sua carne interna però inizia lentamente a LESSARE e a CUOCERE.
Quando la temperatura arriva a 100-120 gradi, se l'aumento è stato sufficientemente GRADUALE, la carne dell'aragosta viene cotta senza che lei si sia accorta di nulla.
Moltissimi studi, sia in ambito sociale che in ambito medico hanno messo in luce il fatto che il "Principio dell'Aragosta" si può applicare tranquillamente anche agli Esseri Umani.
Se li privi lentamente di qualcosa che hanno utilizzato fino a un momento prima, e se la privazione È SUFFICIENTEMENTE LENTA, la nostra psiche si adatta e non ci accorgiamo di nulla.
Di solito faccio questo esempio: immaginate di vivere in una lussuosissima camera d'albergo di un prestigioso hotel 5 stelle superior...la vostra camera ha poltrone di pelle con cornice dorata, i letti hanno la testiera intarsiata, le sedie sono di legno pregiato di un bellissimo color marrone chiaro, le tende e le stoffe di tutta la camera sono della seta più bella e profumata che potete immaginare con la vostra mente.
Ora piano piano, settimana dopo settimana, mese dopo mese, qualcosa vi viene tolto, modificato, qualcosa di quella bellissima camera vi viene sostituito a vostra insaputa da un qualcosa di equivalente ma sempre meno prestigioso, sempre meno elegante, sempre meno bello e sempre meno profumato.
Se questa sostituzione viene fatta lentamente, non sarete in grado di accorgervi che le cornici dorate sono ogni settimana più opache, gli odori più spenti, e che la camera si sta lentamente ma inesorabilmente trasformando in quella di un motel vista autostrada...
Dopo un anno o due, vi ritroverete a vivere in quella che è semplicemente la camera di una bettola, anzi, molto probabilmente, sarà più simile ad una stalla che ad una camera di un hotel 5 stelle superior, e la vostra mente non vi avvertirà mai di questo lentissimo adattamento.
Questo avviene perché ANCHE I NOSTRI PENSIERI SI SONO ADATTATATI, MA IL NOSTRO IO NON È CAMBIATO!
NOI CI PERCEPIAMO COME SEMPRE, CI PERCEPIAMO IMMUTATI; quello che è accaduto è che non solo i nostri cinque sensi, ma tutto il nostro essere si è adattato così lentamente che la nostra parte conscia non se ne è mai accorta.
QUELLO CHE DOBBIAMO COMPRENDERE È CHE NOI SIAMO CAMBIATI INSIEME ALLA STANZA.
Ma siccome ci hanno insegnato che NOI SIAMO IL NOSTRO PENSARE, nessun allarme è potuto scattare nella nostra testa, perché di fatto IN OGNI ISTANTE NON CI HANNO MAI PRIVATO DI NULLA!
È CAMBIATA UNA QUALITÀ NON UNA QUANTITÀ.
Se la privazione non è fatta in maniera ECLATANTE, i nostri sensi non mandano nessun segnale di avvertimento.Anzi, il principio generale va formulato in questo modo: LA NOSTRA MENTE È IN GRADO DI ACCORGERSI DI UNA PRIVAZIONE QUALITATIVA SOLO SE QUESTA È ECLATANTE RISPETTO AD UN LASSO TEMPORALE MOLTO BREVE.
Questo è lo stesso Principio dell'Aragosta.
La persona che, partendo dal vivere in un hotel 5 stelle superior, si ritrova dopo anni a vivere in una stalla, se riportato di punto in bianco in una camera di un hotel 5 stelle, sgrana gli occhi e d'un tratto si rende conto di quanto era caduto in basso!
MA SE NON RITORNA A CONTATTO CON QUELLA REALTÀ, SPERGIURERÀ CHE NELLA SUA STALLA SI VIVE DA DIO!SE NON RITORNA A CONTATTO CON QUELLE SENSAZIONI, CHE VIVEVA PRIMA, VORRÀ CONVINCERE TUTTI CHE LA SUA CASA È BELLISSIMA, E CHE LI SI TROVA BENISSIMO, ANZI VORRÀ MAGARI CONVINCERE GLI ALTRI A CAMBIARE IL LORO MODO DI VIVERE.
L'individuo non se ne accorge, lui pensa e dice: <<Eccomi, ci sono...e se ci sono, se mi percepisco, va tutto bene...sono vivo>>, ma non è in grado di dare un "valore" percettivo alle sue qualità psichiche, ovviamente, perché ne è completamente immerso (come una aragosta nell'acqua della pentola).
Chi studia MIGLIORAMENTO PERSONALE deve studiare molto bene questi meccanismi inconsci, deve diventare sensibile ad ogni minima modifica del suo stato psichico, altrimenti il rischio è che invece di MIGLIORAMENTO PERSONALE, la nostra vita, per intervalli anche molto lunghi, possa diventare un PEGGIORAMENTO PERSONALE, e l'Essere Umano NON HA ALCUN MECCANISMO DI DIFESA DA QUESTA DINAMICA.
NOI DA DENTRO NON POSSIAMO ACCORGERCENE!
Peraltro questo è solo uno dei motivi per cui spesso sono per primi gli altri ad accorgersi dei nostri cambiamenti emotivi e di pensiero, noi che li "usiamo" non ne siamo consapevoli se non quando i nostri amici ce lo fanno notare.
La FILOSOFIA DIMENSIONALE DELLA MENTE è una materia che si occupa di studiare proprio il mondo delle "modificazioni psichiche (dimensionali) indotte dall'ambiente nel nostro modo di pensare".
È UNA MATERIA AFFASCINANTE, CUGINA DEL MIGLIORAMENTO PERSONALE, E PERMETTE DI COMPRENDERE COME REAGIAMO IN SEGUITO A CAMBIAMENTI DI PROSPETTIVA DIMENSIONALE ALLE COSE.
Magari ne parleremo in un prossimo articolo...:-)
Spero di averti dato modo di riflettere su aspetti importanti della tua vita :-)
A Mercoledì prossimo
Fabrizio F. Caragnano
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